Ora legale 2020: e ora come si affronta?

29 Marzo 2020

Condividi

Da oggi un’ora in più di luce. Per molti italiani sessanta lunghissimi minuti di quarantena percepita in più. In generale, però gli esperti sono convinti che la stragrande maggioranza non risentirà affatto del cambiamento o quantomeno gli effetti saranno meno evidenti, grazie soprattutto a una primavera che stenta a decollare.

Di certo c’è che un ritorno all’ora legale così non c’è mai stato nel nostro paese e gli italiani si troveranno davanti a una situazione nuova. Per certi versi migliore, per altri invece peggiore. «A differenza del solito, quest’anno il cambiamento di orario probabilmente comporterà meno disagi agli italiani», conferma Eleonora Iacobelli psicoterapeuta presidente dell’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap) e responsabile Trainer Bioequilibrium. «È indubbio che la radicale modificazione dello stile di vita, dovuto al coronavirus che ci costringe a casa, ci aiuterà – continua – a rendere il passaggio all’ora legale meno problematico». Ma c’è anche l’altro lato della medaglia. La deprivazione di sonno, conseguenza del cambio di orario, può comportare – dice – un aumento del rilascio di cortisolo e, soprattutto per alcuni, anche un cambiamento al livello umorale, aumentando l’irritabilità. In un momento di grande frustrazione come quello che stiamo vivendo, inoltre, non sorprenderebbe un aumento di stati ansiosi e/o depressivi».

Neanche i più piccoli saranno risparmiati da questo sfasamento. Anzi sono proprio loro probabilmente che ne soffriranno di più. «A risentire maggiormente dell’impossibilità di uscire nonostante le giornate siano più lunghe e le temperature più miti saranno principalmente i bambini, già costretti a casa da circa un mese», conferma Iacobelli. Per questo, alle classiche «raccomandazioni» valide ogni volta che le lancette dell’orologio si spostano di un’ora avanti, ne vanno aggiunte alcune «straordinarie» dovute alla situazione contingente che stiamo vivendo. «Il primo consiglio è quello di evitare, prima di coricarsi, di assumere sostanze potenzialmente eccitanti che potrebbero disturbare l’addormentamento o causare risvegli notturni», dice l’esperta. Meglio quindi rinunciare al «bicchierino scaccia noia». «E’ bene anche evitare di fare esercizio fisico prima di coricarsi», dice Iacobelli. E’ bene evitare anche gli esercizi «casalinghi» suggeriti nei tutorial web. «Questo perché il repentino innalzamento e abbassamento della temperatura corporea dovuto dallo sforzo fisico – dice Iacobelli – incide fortemente sui nostri livelli di melatonina, ormone coinvolto nella regolazione del sonno», spiega l’esperta.

Bisogna staccare la spina anche dall’attualità e da tutte le angosce che in questi giorni ci sta riservando. «E’ consigliabile di evitare di utilizzare dispositivi elettronici a letto e soprattutto di leggere le ultime notizie relative al coronavirus poco prima di addormentarsi», precisa Iacobelli. «Anche durante la quarantena, è bene cercare di rispettare un orario abituale con cui si va a dormire e ci si sveglia anche durante la quarantena», aggiunge. Ma l’isolamento forzato non deve farci dimenticare che il vantaggio principale dell’ora legale, cioè quello di godere di maggiori ore di sole. «La luce, infatti, aumenta i livelli di serotonina, un neurotrasmettitore conosciuto anche col nome di ormone del buonumore’», dice Iacobelli. «È di fondamentale importanza, quindi, cercare di sfruttare al meglio i benefici che la luce solare ha sul nostro umore. Sarebbe consigliabile, quindi, prevedere dei brevi momenti all’aria aperta – continua – cercando di utilizzare i terrazzi, grandi e piccoli; i cortili o i terrazzi condominiali per fare un po’ di attività fisica insieme ai propri figli». Insomma, cercare di trovare una parvenza di normalità per i più piccoli, anche se di normale in questi giorni non c’è davvero niente. «Rincorrersi, giocare a pallone in modo da unire l’utilità del movimento all’aria aperta’ a momenti di condivisione e scambio, è particolarmente importante in un momento così complesso anche per i rapporti sociali ed affettivi», conclude Iacobelli.